FONDAZIONE ITALIA® |
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News del 22-12-2003
Giovedì 18 scorso sono andato a Londra
nella mia qualità di rappresentante onorario (meglio dovrei dire onorato)
della Fondazione del Premio “Italia nel Mondo”, fondata da Corrado
Prisco, uomo dal talento creativo e operatore culturale di grande
efficienza. Ogni anno la Fondazione assegna premi a italiani che si sono
distinti all’estero in tutti i campi delle attività intellettuali e
produttive proponendo l’inconfondibile stile dell’italianità. Dopo New
York, Caracas, Los Angeles, Melbourne, Toronto, San Paolo del Brasile,
quest’anno è toccata a Londra ospitarci. Tra i numerosi premiati degli
anni passati ricordo solo alcuni: Pavarotti, Zeffirelli, Franciosa,
Giuliani, Cuomo e altri di pari valore. A Londra, alla presenza
dell’ambasciatore italiano in Gran Bretagna Luigi Amaduzzi, hanno
ricevuto il giusto riconoscimento Sir Rocco Forte, fondatore
dell’importantissima catena Forte Hotel, Lord Richard Rogers uno
dei massimi architetti d’Inghilterra nato a Firenze da madre italiana,
Antonio Caprarica, valoroso corrispondente Rai a Londra, e Giorgio
Locatelli uno dei migliori chef del Regno Unito. La cerimonia si è
svolta alla Trinity House presente un qualificato pubblico di
italo-inglesi e di rappresentanti della stampa britannica.
Questa la notizia. A me preme aggiungere le impressioni che generano, almeno nel mio animo, manifestazioni del genere. L’Italia – come ho detto nel discorsetto di introduzione – è una nazione giovane con tradizioni antichissime. Questo singolare destino ha consentito al nostro Paese il riconoscimento della sua determinante influenza nel mondo in tutti i campi soprattutto in quello della cultura e dell’arte, non escludendo il contributo dei nostri lavoratori allo sviluppo artigianale e sociale di molte nazioni. Perciò l’Italia non è solo qui, ma è sparsa in tutti i continenti. Il made in Italy ha il suo posto ovunque nel bene e, purtroppo talvolta anche nel male in cui mostra il suo (dannato) genio, esempio Cosa Nostra. Per finire, in quella sala della Trinità House, in quella serata così ben organizzata dal Presidente Corrado Prisco mi sono sentito particolarmente italiano. Non per volgare sciovinismo, ma per la consapevolezza di partecipare alla universalità del mondo e in tempo stesso al sentimento di patria come identità inconfondibile. E poi, come ho ricordato ai presenti che assentivano, l’Italia ci è più cara quando siamo altrove. Lontana dagli occhi, più vicina al cuore... Turi Vasile |
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