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Il videogame "mafia" bocciato da pubblicitari ed esperti di comunicazione:

  ''un grave danno per l'immagine di tutta la Sicilia l' utilizzo dell' immagine ''mafiosa''   per promuovere nuovi prodotti, a cominciare dalla campagna di lancio del videogioco chiamato 'Mafia' ''


Dura presa di posizione del presidente di Meta Comunicazione, Saro Trovato:  ''Ogni anno vengono spesi milioni di euro per promuovere lo sviluppo del territorio, si cercano modi sempre nuovi per far scoprire le bellezze della Sicilia, per mostrare che la realta' e' diversa da quella che la vuole un posto pieno di mafiosi. E ancora oggi, malgrado tutto, c'e' chi per vendere un prodotto non esita a tirare fuori di nuovo l' immagine dei siciliani con coppola e lupara. Bisogna bloccare con ogni mezzo chi, per mancanza di creativita' e di idee, ricorre  al binomio mafia uguale Sicilia, senza considerare che il danno di immagine e' incalcolabile''.

Interviene nella polemica  Marco Mignani, creativo di Euro RSCG MCM : ''Provocare e utilizzare la mafia come leva per comunicare un prodotto non e' certo una novita', ma non per questo deve essere accettato come dato di fatto. La mafia e' un problema serio e ridurre il tutto ad un espediente per vendere un videogioco sembra quanto meno poco opportuno. Va sottolineato che i videogiochi producono un effetto emulazione tra i giovanissimi che ne sono i fruitori, e i videogiochi diventano quindi autentici media, come la Tv. I messaggi trasmessi da questo genere di prodotto sono estremamente assimilati proprio dai piu' giovani, pertanto serve una grande attenzione al tipo di messaggio che viene proposto''.''


Marlon Brando in una scena de "Il padrino"