Il presidente del Consiglio,
Romano Prodi, aprendo a Palazzo Chigi, il tavolo
politico, convocato per discutere la posizione del governo sulla
Tav, ha sotolineato: "Queste infrastrutture si devono fare
anche per onorare gli impegni presi a livello internazionale ed
evitare che l'Italia resti fuori dai corridoi europei" - "L'interconnessione
ferroviaria è indispensabile perché altrimenti l'Italia
rischia l'isolamento rispetto agli altri paesi".
Alla riunione, coordinata
dal sottosegretario alla presidenza Enrico Letta,hanno partecipato:
il ministro per lo Sviluppo Pierluigi Bersani,
il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, per
l'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, delle Infrastrutture
Antonio Di Pietro e il ministro dell'Interno Giuliano
Amato. Folta la delegazione di amministratori del Piemonte
guidati dalla presidente Mercedes Bresso, dal sindaco
di Torino Sergio Chiamparino. Per le ferrovie siedono al tavolo
il presidente di Fs Elio Catania e l'amministratore
delegato di Rfi, Mauro Moretti.
Per il sottosegretario
alla Presidenza del Consiglio, Enrico Letta, "le passate vicende
oscure della Val di Susa sono alle nostre spalle. L'Italia andrà
il 4 luglio a Lione con la rinnovata volontà di far parte
del progetto", ha detto al termine della riunione a Palazzo
Chigi. Per Letta "si sono riannodati i fili del dialogo. Non
bisogna essere precipitosi. Ci sono valutazioni positive che voglio
sottolineare ma non voglio sopravvalutare. Il 4 luglio - ha concluso
il sottosegretario - ai francesi noi diremo che ci siamo e che intendiamo
continuare".
29 giugno
2006
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