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Marcello Dell'Utri è stato condannato a nove anni di reclusione, per associazione mafiosa

 

 

  Il Tribunale di Palermo dopo 13 giorni di camera di consiglio ha condannato Marcello Dell'Utri a nove anni di reclusione, con l'accusa di concorso in associazione mafiosa. Gaetano Cinà, altro imputato, accusato dello stesso reato, ha avuto inflitti sette anni. Il Tribunale, presieduto da Leonardo Guarnotta si era ritirato in camera di consiglio il 29 novembre scorso, nell'aula bunker del carcere di Pagliarelli. I pm Antonio Ingroia e Domenico Gozzo avevano chiesto per Dell'Utri la condanna a 11 anni di reclusione, mentre la pena di 9 anni era stata sollecitata per Cinà, presunto mafioso, considerato il trait-d'union tra Cosa Nostra e la Fininvest. Marcello Dell'Utri e Cinà sono anche stati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici. Secondo l'avvocato difensore Roberto Tricoli «Dell'Utri rimane sereno. Ha già detto che la giustizia non è di questo mondo. Cercheremo di ristabilirla in appello». Diverse le reazioni del mondo politico: Marco Folllini ha espresso «Rammarico» ; secondo Sandro Bondi di Fi la condanna è un «clamoroso errore giudiziario»; Anna Finocchiaro, responsabile giustizia dei Ds, commenta: «sentenza grave. Un dirigente del nostro partito si dimetterebbe».
L'invito a comparire a Marcello Dell'Utri fu inviato il 20 giugno del 1996 e il dibattimento è iniziato il 5 novembre 1997. Sono stati ascoltati 270 testimoni fra questi una quarantina di collaboratori di giustizia, da Salvatore Cancemi a Francesco Di Carlo, fino a Gaspare Mutolo, Nino Giuffrè, Giovanni Brusca e Tommaso Buscetta, ( sentito come teste della difesa).

I pm Antonio Ingroia e Domenico Gozzo nelle requisitoria, avevano definito Dell'Utri come «il garante degli interessi mafiosi all'interno di Fininvest» e uomo «a disposizione dei mafiosi nell'arco di un trentennio, a partire dagli anni '70 fino a oggi, il cui contributo risulta più che significativo al consolidamento di Cosa nostra. Dell'Utri ha favorito, ma è stato anche favorito».

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