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«I diritti televisivi rischiano di essere una
droga che uccide il calcio italiano», ha detto il presidente della
Repubblica in occasione del saluto agli atleti in partenza per
Atene. Carlo Azeglio Ciampi ha ricordato l'impegno ''di
tante famiglie, di numerose associazioni e società che spesso con
poche risorse, senza sponsorizzazioni, senza diritti televisivi,
continuano ad attirare i giovani, a educarli ad una vita sana, al
rispetto delle regole, alla disciplina del corpo e dello spirito''.
Il presidente parla di uno sport che si sta svuotando dei valori
"ricco di sponsor e di flussi pubblicitari, che ha il dovere di
guardare agli effetti che i propri comportamenti provocano tra i
cittadini''. ''Vicende recenti - prosegue Ciampi - danno il
segno dell'urgenza di una sua rigenerazione morale, economica e
organizzativa".
E Ciampi, sottolinea che bisogna "Investire nei giovani, nei vivai, a
dare occasioni a ragazzi di talento nati sui campetti della nostra
provincia. E' nei vivai giovanili che tuttora troviamo
esempi che danno speranza anche in questo sport così amato e così
pieno di problemi". E con riferimento all'enorme giro di danaro che
ruota intorno al calcio, il capo dello Stato dice "Non si può
finanziare tutto a costi crescenti, senza una prospettiva economica di
lungo periodo che coinvolga le comunità nelle quali e per le quali si
pratica lo sport''.
''Questa rigenerazione è
possibile - conclude Ciampi - e lo dimostra il successo della
nazionale Under 21 agli europei. Ai ragazzi di Gentile auguro di
andare fortissimo ad Atene. Siamo con voi''.
Il presidente della federcalcio, Franco Carraro ha così commentato
l'intervento del presidente Ciampi: "Credo siano parole di grande
verità che devono far meditare tutti noi - dice - Mi è piaciuto
l'accenno alla valorizzazione dei vivai". |