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“Oratorio dei napoletani che dormono sotto i nostri piedi” la mostra di oltre 100 tele di Daniel Ogier, allestita nella Sala della Fortuna di Palazzo Reale di Napoli


Nell’ambito della manifestazione letteraria del PREMIO ELSA MORANTE

 

 

Non solo libri al Premio Elsa Morante. L’evento, imperniato intorno alle scelte letterarie e la politica culturale di un’attenta giuria presieduta da Dacia Maraini e composta da Vincenzo Cerami , Francesco Cevasco , Antonio Debenedetti, Paolo Fabbri, Paolo Mauri, Nico Orengo, Emanuele Trevi e Tjuna Notarbartolo (Direttore della manifestazione), torna ad allargarsi, come spesso è avvenuto nel corso degli anni, ad altri ambiti della creazione. Dalla scrittura alla pittura: titola “Oratorio dei napoletani che dormono sotto i nostri piedi” la mostra di oltre 100 tele di Daniel Ogier, allestita nella Sala della Fortuna di Palazzo Reale. Partito da una grande tela pensata come omaggio a Napoli ed al Premio Elsa Morante “Il cavallo di Masaniello” in cui il particolare di un corallo è diventato l’immagine che distingue l’edizione di quest’anno (il corallo è da sempre il simbolo del Premio Elsa Morante), Daniel Ogier ha costruito il suo “Oratorio” ispirandosi ad aspetti profondi della cultura napoletana. Colpito da ciò che a Napoli tradizionalmente si oppone alla civiltà francese -il senso della folla, la forte individualità, la familiarità con la morte- il pittore ha realizzato una collezione di tele di piccolo formato che rappresentano personaggi caratteristici ed inquietanti. Inquietanti perché le tele prendono spunto dalle morti anonime del Cimitero delle Fontanelle e immaginano per ognuna di esse un’identità ed un destino fino all’attimo finale, proprio quell’attimo che Ogier intende dipingere. Daniel Ogier, con il suo “Oratoire pour les napolitains qui dorment sous nos pieds” fa un omaggio solenne alla civiltà partenopea: compie un’operazione di “ricarnificazione”. Ricarnifica i teschi del Cimitero delle Fontanelle, ricarnifica l’arte, ricarnifica la Storia.

Ogier è un artista figurativo che  nella propria attività pittorica  ha quasi sempre prediletto soggetti grotteschi dai colori e i tratti scuri e duri. E’ molto noto in Francia anche come scenografo e costumista. Recentemente è stato a Napoli per la sua collaborazione teatrale al “Faust” rappresentato la scorsa primavera al San Carlo.

 

La mostra, curata da Mimma Sardella, sarà inaugurata alle ore 18:00 del 30 settembre, poco prima della cerimonia di premiazione dell’Elsa Morante, e resterà allestita fino al 30 ottobre. E’ organizzata dall’Associazione Culturale Premio Elsa Morante in collaborazione con la Presidenza e l’Assessorato alla Cultura della Regione Campania, con la Provincia e il Comune di Napoli, con la Soprintendenza B. A. P. P. S. A. D. di Napoli e Provincia e il San Paolo-Banco di Napoli.