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              Romano Prodi, da Bruxelles, ha parlato dei problemi 
              dell'economia: "Abbiamo letto sui giornali di un grande allarme 
              sui conti pubblici. E' un allarme serio che condivido, e ne abbiamo 
              discusso con i sindacati e Confindustria, ma non abbiamo ancora 
              parlato di cifre". "Qualunque sarà l'importo di 
              questa operazione - spiega il premier - questo non potrà 
              prescindere non solo dal risanamento della finanza pubblica ma anche 
              dalla crescita dell'economia, con un occhio verso l'equilibrio sociale. 
              Ogni manovra economica non può perdere questo riferimento". 
              Certo, ammette Prodi, "non essendo ancora stata effettuata 
              un'analisi delle cifre teoricamente potrebbero anche essere quelle 
              indicate in alcune indiscrezioni giornalistiche". In ogni caso 
              "la crescita dovrà essere condizionata dalle 'tre e': 
              equilibrio, efficienza ed equità. Non si può pensare 
              ad una crescita squilibrata".  
              "Entro pochi giorni incroceremo i dati e avremo le cifre. Nel 
              Dpef usciremo anche con una strategia generale perchè a inizio 
              legislatura mi sembra da parte nostra doveroso", conclude il 
              premier.  
            Parlando 
              della manovra di luglio e della Finanziaria, il premier ha detto: 
              ci saranno sicuramente risorse da destinare allo sviluppo e alla 
              crescita economica "ma non quanto avremmo voluto". - "La 
              crescita e l'equilibrio sociale - spiega Prodi - sono parte del 
              programma del governo e la manovra, e non si può perdere 
              questo punto di riferimento. Certo, lo stato dei conti non ci permette 
              di destinare alla crescita quante risorse avremmo voluto, ma ce 
              ne saranno comunque molte".  
            Quanto 
              alla possibilità di una tassa sui ricchi, sul modello tedesco, 
              Prodi, a chi gli ha chiesto un commento su una eventuale tassa sui 
              ricchi ha parlato di un "concetto di equità" in 
              campo fiscale. "Non posso governare un paese per 5 anni - ha 
              spiegato - per giungere ad una distribuzione del reddito iniqua, 
              come quello che è avvenuto negli ultimi anni. Questo è 
              intollerabile". - "Sia riguardo a questa imposta, sia 
              riguardo l'Iva le situazioni dei due paesi sono diverse e non è 
              che si possono applicare automaticamente le stesse misure che ha 
              adottato un altro paese".  
            16 giugno 
              2006 
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