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              Marco Follini, segretario dell'Udc ,dopo la presentazione 
              di un libro alla Camera dei deputati, è tornato su quella 
              che ha definito una campagna mediatica in atto, dalle reti tv e 
              dai giornali vicini al premier Silvio Berlusconi, nei confronti 
              suoi e del suo partito:"Spiace che dalle parti del presidente 
              del Consiglio muovano attacchi mediatici e politici nei nostri confronti, 
              attacchi che naturalmente non ci fanno cambiare idea"- "L'Udc 
              - ha aggiunto - si è battuta e si batte per un centrodestra 
              più moderato di quello che si è visto finora. E' un'opinione 
              scomoda, che a qualcuno dà fastidio". 
            Nella 
              polemica è intevenuto anche Armando Dionisi, 
              capo della segreteria dell'Udc, che ha ribadito che l'Udc resta 
              sulle sue posizioni. "Il nostro è un partito orgogliosamente 
              autonomo. Non ci facciamo condizionare dalle proposte di desistenza 
              ma non ci facciamo neppure intimidire da certi attacchi", ha 
              detto. Poi Dionisi ha aggiunto: "Il segretario dell'Udc non 
              può essere sfiduciato da una campagna di stampa denigratoria 
              e priva di fondamento"."Il segretario dell'Udc - aggiunge 
              Dionisi - è eletto da un Congresso e certamente non può 
              essere sfiduciato in questo modo. Dalle nostre parti siamo abituati 
              a discutere ma la nostra dialettica è tutta volta a rafforzare 
              il partito e non a consegnarlo ad un ruolo subalterno". 
            Gli ha 
              risposto Francesco Giro, consigliere politico di 
              Sandro Bondi: "Se l'amico Armando Dionisi non si limitasse 
              a leggere i giornali - osserva - che, da che mondo è mondo, 
              fanno il loro mestiere, talvolta stressando all'estremo le nostre 
              incomprensioni che pure vi sono state, ma porgesse maggiore attenzione 
              agli appelli all'unità che giungono ogni giorno dai dirigenti 
              della Cdl e di Forza Italia, primo tra tutti quello lanciato dal 
              premier Berlusconi d Reggio Calabria, allora avremmo fatto tutti 
              assieme un bel passo avanti".- "Occore un segnale di forte 
              coesione interna e condivisione degli obiettivi e spiegare che la 
              legge elettorale non è una truffa ma il suo esatto contrario, 
              perché consente a tutti i partiti, nessuno escluso, di centro, 
              di destra e di sinistra di contare fino all'ultimo i propri voti, 
              senza per questo minare la logica del bipolarismo ma al contrario 
              favorendo l'aggregazione dei partiti minori che potranno anch'essi 
              partecipare a far scattare il premio di maggioranza".  
            3 ottobre 
              2005  
              
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