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              Il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, 
              ha colto l'occasione del messaggio indirizzato al Magnifico rettore 
              dell'Università di Messina, per il 50* anniversario della 
              conferenza che nella città siciliana pose la basi dei Trattati 
              di Roma del 1957, per rilanciare lo spirito europeo. «Questo 
              è il significato della conferenza di Messina - scrive Ciampi 
              - non si torna indietro e non ci si arrende di fronte alle difficoltà; 
              si superano gli ostacoli con rinvigorita lena; non si mette a repentaglio 
              il patrimonio acquisito; ci si impegna per accrescerlo. La situazione 
              attuale è ben più avanzata di quella di 50 anni or 
              sono, quando il processo comunitario era agli albori» «Non 
              si può addossare all'Unione europea responsabilità 
              che rientrano nelle competenze degli Stati membri». «La 
              stabilità finanziaria e valutaria della zona euro va rafforzata 
              - aggiunge Ciampi - eliminando progressivamente la sempre più 
              stridente asimmetria tra governo della moneta e governo dell'economia». 
              Ciampi,ha inoltre ricordato che da quei giorni 
              di cinquanta anni fa,«sono stati compiuti decisivi progressi 
              nella riconciliazione tra i popoli europei, nel consolidamento della 
              democrazia, nell'abbattimento delle frontiere, nella creazione di 
              un mercato interno, nell'avvio della moneta unica». «Il 
              potenziamento di questi benefici è essenziale per dimostrare 
              ai cittadini i vantaggi anche pratici dell'unità europea: 
              occorre accelerare l'attuazione dell'Agenda di Lisbona; tutelare, 
              innovandolo, il modello sociale europeo; dotare l'Unione di strumenti 
              di governo e di risorse adeguati ai suoi compiti; elaborare legislazioni 
              snelle ed efficaci; avviare progetti europei in grado di mobilitare 
              energie per il raggiungimento di grandi traguardi d'interesse comune». 
              5 giugno 2005 
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